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Amus Chalets

Amus -
Intimità e beatitudine

Un’idea maturata in tanti anni

All’inizio era una sensazione. La sensazione che questo luogo doveva diventare qualcosa di molto speciale. Un luogo che il padrone di casa Uli aveva sfruttato dalla sua infanzia per allontanarsi dalla frenesia di tutti i giorni e per prendersi qualche momento solo per sé. Qui, nel silenzio assoluto, nel cuore della natura, con il cinguettio degli uccelli in sottofondo, aveva capito di voler condividere questo luogo con altre persone. Persone, che come lui, e come le aquile tanto vicine, sono alla ricerca di un luogo in cui rifugiarsi e godersi la propria solitudine.
Naturalità e territorialità
L’Alto Adige, in tutto e per tutto
Il padrone di casa Uli è legato profondamente alla propria terra. Ecco perché per lui era particolarmente importante che gli Amus Chalets fossero percepiti come parte integrante del borgo: in fase di costruzione, ha preferito l’utilizzo di materiali locali e si è avvalso di imprese locali per la realizzazione dei lavori. Territorialità fino all’ultimo chiodo. Il risultato: un luogo immerso nella natura per fare un pieno di energia.
Un luogo con una storia
L’acqua come fonte
L’acqua pura di sorgente non è solo garantita negli Amus Chalets, perché la fonte di Anterselva è un luogo avvolto dalla leggenda: stando a quanto si racconta, il vescovo Hartmann di Bressanone era in fuga dai banditi e aveva molta sete, quando pregando ad Anterselva, improvvisamente si manifestò l’acqua che salvò lui e il suo seguito. Ancora oggi, in questo luogo scorre l’acqua di fonte di Hartmann.